Il ponte tibetano di Laviano sull’Appenino Lucano
Con l’obiettivo di rilanciare la zona, economicamente depressa e duramente colpita dal terremoto dell’Irpinia del novembre 1980, mediante una forma di turismo eco-sostenibile che sia in grado di avere una positiva ricaduta sul territorio in termini economici e sociali nonché valorizzare il castello svevo normanno, risalente al X secolo, il Comune di Laviano, su iniziativa dell’ ex sindaco, dr. Rocco Falivena, ha deciso di realizzare un ponte tibetano sospeso in funi di acciaio.
Il ponte tibetano è ubicato a ca. 250 m a Sud del piazzale della Chiesa dell’Assunta, antistante il Municipio, non visibile dall’abitato in quanto posizionato dietro la collina su cui sorge il castello svevo-normanno, nel Vallone delle Conche profonda incisione scavata nella roccia calcarea dal torrente Temete affluente in sinistra idrografica del fiume Sele. I diversi sopralluoghi effettuati hanno permesso di individuare la posizione ottimale del ponte tibetano sul Vallone delle Conche, dove esso risulta essere più stretto e profondamente inciso tra le pareti rocciose, collegando le due sponde opposte e sfruttando sul lato Sud uno sperone roccioso naturale che si incunea nel Vallone.
Il ponte tibetano di Laviano ha una lunghezza di ca. 90,0 m con una freccia di 3,30 m ed una altezza dal fondo della forra di ca. 80 m. Le testate del ponte si trovano alla medesima quota sul livello del mare, prossima ai 511 m s.l.m.. Si tratta di un’opera estremamente leggera e a ridotto impatto visivo. La struttura è infatti costituita essenzialmente da cavi in acciaio speciale che corrono da parte a parte del vallone delle Conche e da un piano di calpestio in grigliato antiscivolo che consente di “vedere attraverso”.
Per la lunghezza della campata, la presenza della controcatenaria inversa di stabilizzazione e per l’attenzione posta ai dettagli costruttivi in fase di progettazione e di direzione lavori, si tratta di un’opera architettonica di particolare pregio e unica nel suo genere, che si inserisce in modo delicato e quasi “trasparente” nel contesto in esame, realizzata nell’estate 2014 con l’ausilio dell’elicottero e personale rocciatore esperto, dotato di idonei sistemi anticaduta ed in regola con la formazione ed informazione specifica ed i corsi per i lavori temporanei in quota con sistema di accesso e di posizionamento mediante funi.
La struttura è realizzata con 4 funi portanti di acciaio: 2 inferiori di sostegno per la passerella e 2 superiori per il corrimano. Le funi sono del tipo spiroidale per usi strutturali generali. Le funi inferiori e superiori sono opportunamente collegate tra di loro in modo tale da garantire la collaborazione contemporanea di tutte e 4 le funi nei confronti dei carichi agenti. Il sistema di controventatura, indispensabile per stabilizzare la passerella rispetto agli spostamenti verticali e orizzontali, dovuti prevalentemente all’azione del vento, giace su un piano leggermente inclinato rispetto alla verticale e consiste in due funi di acciaio stabilizzanti del tipo a trefoli, formare un arco di catenaria / parabola inversa (concavità rivolta verso il basso) avente freccia pari a ca. 3,2 m.
Le funi stabilizzanti sono collegate alla rispettiva fune portante inferiore mediante tiranti (pendini) in fune di acciaio ad anima metallica prodotti su misura in funzione della posizione lungo la catenaria. In aggiunta è presente un’ulteriore controventatura laterale supplementare, in corrispondenza degli sbalzi nel vuoto della struttura, laddove la morfologia del terreno lo consente, realizzata in funi di acciaio a trefoli, del tutto analoghe a quelle usate per le funi stabilizzanti, inclinate e disposte su un piano ortogonale alla struttura.
La sezione trasversale del ponte ha forma trapezoidale rovescia, con base inferiore, corrispondente alla larghezza utile calpestabile, In tal modo due persone provenienti in senso opposto sono in grado di incrociarsi e passare procedendo nelle rispettive direzioni contrarie. L’altezza utile di parapetto è pari a 1300 mm e pertanto in favore di sicurezza essendo un valore superiore di ca. il 20% a quello minimo prescritto dalle normative vigenti, pari a 1100 mm.
I pendini di collegamento tra la fune portante inferiore (catenaria) e la fune stabilizzante del sistema di controventatura (catenaria inversa) sono realizzati su misura in funzione della loro posizione lungo la catenaria.
Per la tesatura delle funi dei tiranti di controventatura si sono utilizzati appositi tenditori in acciaio forgiato e temprato ad alta resistenza, zincato a caldo.
Il parapetto della passerella è realizzato mediante 4 funi correnti di acciaio a trefoli e da una rete metallica a doppia torsione e maglie esagonali, secondo le prescrizioni di progetto e le indicazioni fornite dalla Direzione Lavori. Le funi correnti sono tese in modo tale da formare una catenaria parallela alle funi portanti portanti.
Le funi portanti sono collegate alle estremità del ponte, sulle due sponde opposte del Vallone delle Conche, mediante un apposita struttura in carpenteria metallica, studiata in due pezzi di peso inferiore a 950 kg ciascuno, in modo tale da essere trasportabile e posizionabile sul plinto con un’ elicottero Ecureuil B3.
Per una maggior protezione nei confronti della corrosione, le testate in carpenteria metallica sono zincate a caldo e successivamente verniciate. Le testate sono vincolate al plinto ed alla roccia sottostante mediante ancoraggi profondi in barre di acciaio a filettatura continua del tipo GEWI, di diametro e lunghezza opportuna.
Con riferimento alle Norme Tecniche vigenti il ponte è classificabile di III categoria (passerelle pedonali) e come struttura di classe I, ovvero con presenza solo occasionale di persone, essendo inserito in un contesto di tipo escursionistico, con frequentazione della zona per lo più durante i fine settimana. Nei calcoli della struttura si è tuttavia fatto riferimento alla classe II, ovvero struttura con normali affollamenti e senza funzioni pubbliche sociali ed essenziali o strategiche.
Fin dalle prime fasi di progettazione è stata dedicata particolare cura allo studio dei particolari costruttivi con l’obiettivo di ottenere una soluzione sicura, semplice e veloce da realizzare in opera, tenuto altresì conto delle condizioni operative e del contesto in cui si inserisce la struttura. Le modalità costruttive ed esecutive dell’opera e la qualità dei materiali scelti per la realizzazione della struttura in progetto consentono di ridurre notevolmente le operazioni di manutenzione straordinaria e consentono una buona durabilità dell’intervento. In effetti fin dalle prime fasi di progettazione si è tenuto conto degli aspetti connessi alla vita utile della struttura con particolare riguardo alla qualità e durabilità dei materiali e dei componenti impiegati, alla facilità di montaggio e di manutenzione, alla ispezionabilità ed agevole controllabilità dell’opera e, non ultimo, alla sostituibilità degli elementi.
- Posted by Studio Castaldini
- On 18/05/2016
0 Comments